L’editing genetico e la tecnica CRISPR-Cas9. Bene sperimentazione in vitro e animale. No alla sperimentazione su gameti, destinati al concepimento e su embrioni umani destinati ad impianto. Per ora ancora moratoria

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Il dibattito intorno all’ingegneria genetica e ai problemi etici sollevati dalla possibilità di modificare il DNA degli organismi viventi, umani e non umani, risale agli anni ‘70, quando un gruppo di scienziati invocò una moratoria della ricerca sul DNA ricombinante. L’allarme spinse gli scienziati a elaborare un codice di autoregolamentazione, per risolvere i problemi di sicurezza alla base della richiesta di moratoria. È’ in questo contesto e all’interno dei suoi sviluppi in ambito medico che va collocata la presente discussione.

L’ingegneria genetica ha visto nascere nuove tecniche altamente innovative, in grado di modificare le sequenze del DNA degli organismi viventi con elevata precisione, relativa facilità, costi contenuti. L’espressione comunemente utilizzata è gene editing o genome editing, termini traducibili in italiano con modificazione, correzione, revisione genica o genomica. Si ritiene più appropriata l‟espressione gene editing in quanto le modificazioni riguardano di solito una sequenza genica.
Si tratta di tecniche di ingegneria genetica che utilizzano “forbici molecolari” per tagliare il DNA in punti precisi, al fine di eliminare alcune parti, correggerne e/o sostituirne altre. Un editing in grado di trovare un errore nella sequenza del DNA, addirittura di una singola base, correggerlo e ripristinare la sequenza selvatica. È in questo ambito che è stato messo a punto CRISPRCas9, (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats), un acronimo tecnico che indica una breve sequenza di RNA (acido ribonucleico) costruita in laboratorio, programmata per individuare una regione precisa del genoma e guidarvi l’enzima Cas9 (che appartiene al gruppo delle nucleasi di restrizione), una sorta di “forbice biologica” capace di tagliare il DNA nella regione scelta dal ricercatore. La parte del DNA rimossa, in quanto “difettosa”, può essere eliminata o sostituita con una sequenza “normale”.
Il Comitato si dichiara favorevole alla sperimentazione in vitro e animale, secondo le regole internazionali, al fine di testare la sicurezza e l‟efficacia delle tecnologie e ritiene eticamente auspicabile un incremento della ricerca sulle cellule somatiche umane sia nell’ambito della ricerca in laboratorio che nell’ambito della ricerca clinica o in vivo. Rispetto al gene editing sulla linea germinale umana, ritiene non lecita la sperimentazione su gameti, destinati al concepimento, e embrioni umani, destinati all’impianto, concordando sulla opportunità della moratoria sulla ricerca clinica o ricerca in vivo, finché non siano raggiunte le indispensabili condizioni di sicurezza ed efficacia della tecnica.

Il Comitato esprime visioni contrapposte sulla sperimentazione del gene editing in laboratorio sui gameti non destinati alla riproduzione e su embrioni in
vitro non destinati all‟impianto: alcuni sono favorevoli, altri contrari sulla base di argomentazioni contrapposte.
In Appendice è riportata una breve storia della ingegneria genetica per delineare il contesto della nascita del gene editing e una analisi dei principali
documenti internazionali, oltre che della normativa nazionale.

L’editing genetico e la tecnica CRISPR-CAS9 considerazioni etiche

L’editing genetico e la tecnica CRISPR-CAS9 considerazioni etiche – abstract